La FERITA da perdita del contatto pelle a pelle con la madre alla nascita

Newborn child breastfeeding from mom.

In questo articolo Willi Maurer tratta una sua versione del conflitto di Edipo e mostra come la ferita da perdita del contatto pelle a pelle con la madre durante la fase di imprinting crei una grande difficoltà negli adulti, Laio e Giocasta, a vivere completamente la loro relazione e intimità. Naturalmente questo genera insoddisfazione e i figli spesso diventano un doloroso tentativo di colmare questo disagio. Vorrei aggiungere che… anche questo è amore!  Purtroppo è un amore segnato da una ferita di cui Laio e Giocasta non si sono curati ma hanno cercato di seppellire il dolore sotto “seconde scelte” o distrazioni dal loro dolore.

Tratto dal Libro “Il senso di appartenenza – Alla ricerca delle proprie radici: un viaggio essenziale per una vita più intensa e consapevole” di Willi Maurer.

“Sindrome di Giocasta-Laio” è il nome che ho dato al meccanismo che si sta riproducendo da generazioni e da secoli perché i neonati vengono separati dalla madre. È fuori luogo rovesciare la colpa sulle madri, in quanto tutti, uomini e donne, siamo responsabili di questa sindrome malsana e ci ritroviamo alternativamente nel ruolo di Laio, Giocasta, Edipo o Barbie (così chiamo la sorella immaginaria).

In questo paragrafo presento in modo semplificato la catena di “indizi” che ho individuato in anni di esperienza con il Lavoro Emotivo e Corporeo. In realtà le tendenze che descrivo non sono così nette, ma l’esagerazione, quasi caricaturale, rende più riconoscibile il principio di funzionamento. Nel frattempo la mentalità è cambiata, molte persone sono diventate sensibili ai bisogni del neonato ed è sempre più frequente lasciare il bambino appena nato con la madre, anche se non si è compreso ancora fino in fondo quanto sia importante che non vi sia proprio alcuna interferenza. Le esperienze del periodo primale non possono essere ricordate solo con le capacità intellettuali e, secondo me, non sono totalmente accessibili alla psicoanalisi freudiana.

 

 

Non c’è pertanto da meravigliarsi che Freud abbia considerato il figlio maschio rivale del padre, in competizione per avere i favori della madre, e abbia chiamato questo fenomeno complesso di Edipo. Ma chi intraprende un percorso di autocoscienza, che contempli sia sensazioni fisiche che sentimenti ed emozioni, riconosce i nessi di cui parlo e comincia a dubitare della visione di Freud. La scienza considera queste correlazioni soggettive e ne riconosce, purtroppo, solo in parte l’attendibilità.

Nella coppia, l’attrazione e l’innamoramento agiscono come un rimedio omeopatico, in grado di far affiorare una vecchia malattia, e costituiscono una grande opportunità per risolvere la sindrome di GioLa, permettendo di raggiungere la consapevolezza grazie al risveglio emozionale reciproco.

laio

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