• Conosci le 5 Leggi Biologiche del Dr. Hamer?

  • Sai che niente di ciò che il tuo corpo fa è a caso?

  • Ti accorgi di quando sei in uno stato di shock?

  • Come fai ad accorgertene?

Il corpo manda dei segnali molto chiari!

Magari senti che mentre sei in mezzo alla gente ti si chiude la gola e il respiro si fa più corto oppure noti un tremore delle mani, ti accorgi di sudare improvvisamente o forse un semplice starnuto. Sono tutti segnali minimi della riattivazione di uno stato di shock.

Come lo sono molti dei comportamenti ritenuti ordinari come l’essere distratti, incapaci di entrare in empatia in una conversazione con qualcuno, sentirsi costantemente affannati, frenetici, rancorosi ecc…

Anche questi stati d’animo si manifestano con più sintomi o segnali nel corpo. È sempre una ferita che sta riemergendo, il tuo bambino interiore che cerca di farsi sentire.

Alla luce delle 5 leggi biologiche scoperte dal Dott. Hamer, quando rientri in uno stato di shock stai riattivando un processo biologico che produce un effetto tangibile nel corpo e… più resti in quello stato di disagio e più il sintomo diventa evidente e lo chiami malattia! ( Per approfondimenti leggi gli altri articoli sull’argomento in questo BLOG)

Cosa ti hanno insegnato a fare a questo punto?

Di solito ti giudichi: ” sono il solito pauroso, devo essere forte, resistere…( ecc )”, ti distrai, magari con una azione compulsiva come mangiare senza avere davvero fame, fumare una sigaretta, fare acquisti ecc…

Magari, se la difficoltà emotiva si attiva nell’interazione con qualcuno, incolpi l’altro in modo palese o interiormente e poi tenti di cambiarlo!

Tutti, nella nostra società abbiamo imparato a reagire così al nostro disagio.

Lo shock è un momento sacro per la crescita emotiva, per il benessere; è il momento in cui invece che sopportare o reagire, puoi fermarti, ritirarti in te stesso, respirare con calma e parlare al tuo bambino interiore: ” piccolo Marco sei in uno stato di shock e ne hai tutto il diritto e i motivi, ti accolgo amorevolmente, permettimi di sentire cosa ti ha fatto male o spaventato, che ricordi dolorosi emergono?”.

Respira e prenditi la responsabilità di questo processo sapendo che nessuno può tirarti fuori da quel dolore che invece ha bisogno di essere sentito e accolto.

Ogni volta che non ti prendi il tempo di entrare in te con delicatezza e attenzione ma reprimi un disagio emotivo, stai tradendo te stesso, stai dicendo al bambino ferito dentro: ” smetti sei sbagliato!”

La parte più dolorosa della tua vita non è cosa è accaduto ma cosa stai continuando a farti censurando il tuo sentire, il dolore di vecchie ferite represse e negate. Ci insegnano che il dolore emotivo sia negativo e che esistono emozioni negative come anche  malattie da combattere! Siamo pieni di nemici da combattere: sintomi fisici, stati emotivi, il partner, il collega ecc… L’unica cosa negativa (nel senso che è una negazione dell’energia vitale ) è la rigidità con cui ti tratti adesso che la ferita si è aperta.

Ogni volta che una ferita si apre è un occasione bellissima per guarire una parte di te stesso.

Naturalmente non è sempre facile questo viaggio alla scoperta della parte più vera di te e puoi sentire la necessità di farti accompagnare da chi ha esperienza nel lavoro con gli stati di shock che si manifestano nel corpo sotto forma di malattie o emozioni dolorose.

  • Marco Meini

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